Itinerario di viaggio:
1° giorno: Italia / N'Djamena
Partenza dall'Italia con il volo di linea per N'Djamena via Istanbul, con arrivo nella notte.
Trasferimento e sistemazione in hotel.
Pernottamento.
2° giorno: Italia / Mongo
Dopo la prima colazione partenza con i nostri mezzi fuoristrada in direzione est lungo la strada asfaltata che attraversa la piana del lago Tchad sino a Massaguet.
Proseguimento verso la regione di Guerà.
Sistemazione in tenda al campo.
Trattamento di pensione completa.
3-4-5° giorno: Regione di Guerà / Abeché / Kalait
La roccia di Ab Touyour, “la montagna degli avvoltoi” e il villaggio di Bitkine preannunciano l'ingresso nella regione saheliana di Guéra, costellata di picchi granitici.
Questa è la terra abitata dall'etnia Hadjerai, gli “abitanti del Paese della pietra”, un popolo di agricoltori e cacciatori dalle tecniche sofisticate.
Percorsa un'immensa piana con una vegetazione rigogliosa rappresentata da varie specie di acacia e boschetti di palme dum dum, giungiamo al villaggio di Mongo situato sul bordo del massiccio di Aboutelfane, che culmina a 1500 metri con il Monte Guéra.
Attraverso zone collinari e valli densamente abitate, area per eccellenza di transumanza dei pastori Peul con le loro mandrie ma anche terra di coloratissimi mercati, giungiamo ad Oum Hadjer.
Successiva tappa Abeché, capoluogo dell'Ouaddai, che fu in passato un antico crocevia di carovane e la capitale di un potente sultanato.
Da qui il nostro percorso si sposta decisamente verso nord, il paesaggio diventa sempre più desertico.
Superata la località di Arada, seguendo la pista sabbiosa e scorrevole, che collega l'Ouddai alla prefettura di Fada, raggiungiamo Kalaït (Oum Chalouba), porta di ingresso alla regione dell'Ennedi.
Un centinaio di chilometri dopo lasceremo la pista per penetrare nel massiccio dell'Ennedi.
Le terre abitate dagli agricoltori sono ormai alle nostre spalle, siamo nei territori abitati da genti Gaeda, Tama e Zagawa, etnie di allevatori che nomadizzano in questa regione spostandosi verso est e il vicino Sudan alla ricerca dei pascoli.
Sistemazioni in tenda al campo.
Pensione completa.
6-7° giorno: Regione di Guerà / Abeché / Kalait
Siamo ormai nel complesso sistema idrografico del bacino dell'Oued Archeï, che si snoda serpeggiando per una trentina di chilometri, sino ad un grande anfiteatro roccioso e verdeggiante.
Da questo punto iniziano a profilarsi imponenti gole delimitate da muraglioni di arenaria.
Con un'ora circa di marcia raggiungiamo un sito panoramico che consente di cogliere prospettive mozzafiato delle gole e della millenaria guelta di Archeï, punto d'acqua permanente dove è facile incontrare i nomadi Tebù con le mandrie di cammelli all'abbeverata.
Le acque di Archeï ospitano esemplari di coccodrilli sahariani, ultimi sopravvissuti di epoche remote.
Durante queste giornate con piacevoli escursioni a piedi e tratti in fuoristrada andremo alla scoperta di un eden dimenticato, dove la roccia disegna mille meandri intersecandosi con il fluire dell'acqua, crea castelli e cattedrali di pietra, grotte ed archi di dimensioni gigantesche, dove si insinuano magnifiche lingue di sabbia dorata.
Le esplorazioni dei vari siti conducono inoltre alla scoperta di ripari naturali coperti di affreschi lasciati dagli uomini nel loro millenario passaggio attraverso il Sahara.
A Terkei avremo occasione di ammirare una delle stazioni di pitture rupestri più importanti della regione con immagini di cavalli al galoppo, scene di caccia, figure femminili flessuose e piene di grazia.
Sistemazioni in tenda al campo in luoghi scelti per il loro fascino e un pernottamento nei pressi del bellissimo sito del pozzo di Tokou.
Pensione completa.
8-9° giorno: Regione di Guerà / Abeché / Kalait
Ci attende in queste giornate il contesto grandioso di Bichagara con i suoi spettacolari monumenti di arenaria.
Superato l'abitato di Fada, capoluogo dell'Ennedi, tipico villaggio sahariano costituito da case in banco riunite attorno ad un vecchio forte coloniale francese e il palmeto, prendiamo la direzione per Mourdi, una vasta regione increspata da cordoni di dune con montagne isolate.
Continuando in direzione nord varchiamo le dune a barcana di Mourdi e penetriamo nel Derbili, altra regione di falesie isolate e di dune che vanno a morire contro i contrafforti settentrionali dell'Ennedi.
Ritroviamo quindi l'antica pista carovaniera che collega le saline della regione di Ounianga (Demi, Teguedei e Ounianga) con i villaggi del sud e, più a nord, con le oasi libiche.
Sistemazioni in tenda al campo.
Pensione completa.
10-11-12° giorno: Le saline di Demi e Teguedei / Laghi di Ounianga
Seguendo il tracciato in piena direzione nord giungiamo ad una formazione sedimentaria di color ruggine ai piedi della quale sorge il villaggio di Demi, poche e povere abitazioni in terra e qualche palma.
Questo nucleo immerso in un ambiente selvaggio ed inospitale sopravvive grazie ad un esiguo commercio del sale rosso della zona, estratto con metodi rudimentali da saline a cielo aperto, grazie soprattutto al lavoro delle donne.
Trasportato dai Tebù Ounias a mezzo delle carovane, che si possono incrociare talvolta lungo la pista, verrà scambiato nelle oasi del sud con derrate alimentari quali miglio e sorgo.
Da Demi pieghiamo ora verso nord-ovest costeggiando la falesia e passando per l'oasi di Teguedei, insediamento abitato durante la stagione della raccolta dei datteri.
A Teguedei ci attende il primo lago della regione di Ounianga Serir.
Questo è uno dei luoghi più insoliti e stupefacenti del Sahara.
Qui gli specchi d'acqua emergono d'improvviso dalle sabbie delimitati da cerchi di rocce multicolori con tonalità che vanno dal bianco al rosso, lingue di sabbia si immergono in acque ora blu ora verdi che riflettono immagini di giunchi e palmeti.
Il sistema dei laghi di Ounianga nel suo complesso comprenderebbe 18 laghi situati nel cuore del deserto del Sahara, in una regione estremamente arida del nord del Tchad, dove la media annuale delle precipitazioni è non più di 2 millimetri.
La loro esistenza dipende da un bacino “fossile” di acqua sotterranea immagazzinata in tempi antichi, quando il clima in queste aree era molto più umido di quanto lo sia oggi.
Secondo gli studiosi in epoche remote la zona era occupata da un unico grande lago e questi laghetti sono tutto ciò che rimane oggi.
Da Ounianga Kebir, posto di controllo ai piedi di una lunga falesia che corre praticamente ininterrotta sino all'Emi Koussi (la cima più alta del massiccio del Tibesti), ci dirigiamo verso sud est per raggiungere la zona di Ouadi Doum con le sue falesie di grès colorato e oued ricchi di palme dum dum.
Sistemazioni in tenda al campo.
Pensione completa.
13-14° giorno: Ouadi Achim / Bahr El Ghazal
Lasciamo l'ambiente desertico dalle caratteristiche spiccatamente sahariane, i sistemi montuosi e le estese pianure ora sabbiose ora ciottolose, gli erg movimentati dalle dune e rientriamo gradualmente nei territori che presentano i tipici caratteri del Sahel.
Ci attendono lunghe giornate di trasferimento attraverso la depressione di Bahr el Ghazal, “Il fiume delle gazzelle”, emissario prosciugato di un antico bacino lacustre conosciuto come Paleochad, zona densamente popolata e frequentata dagli allevatori seminomadi delle piane.
Durante il tragitto possibilità di incontrare gazzelle, fennec, otarde e sciacalli, mandrie e greggi che affollano i numerosi pozzi soprattutto nella stagione secca.
La vegetazione, via via più rigogliosa, è composta da varie specie di acacia.
Il villaggio di Moussoro segna il passaggio dall'arido Sahel alle terre coltivate a miglio e sorgo.
15° giorno: Bahr El Ghazal / N'Djamena
Il 15° giorno arrivo a N'Djamena, trasferimento in hotel, ove saranno alcune camere a disposizione sino all'ora del trasferimento in aeroporto e la partenza con il volo di rientro in Italia.
Cena e pernottamento a bordo.
16° giorno: N'Djamena / Italia
Arrivo in Italia nel pomeriggio e fine dei nostri servizi.
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